Aeroporto di Vienna... il piacere di Starbucks

Accampati all'aeroporto di Vienna ci nutriamo di prodotti scadenti targati Starbucks, l'attesa...prosegue...l'aereo è alle otto... gli inservienti del bar isterici ci maledicono perchè abbiamo occupato le poltroncine verdi...augurandomi di sopravvivere agli anatemi di queste mummie austriache abbozzo le facce delle mie compagne di viaggio:
Valentina sfoggia un completo stile pubblicità della Perlana, assopita sulla suddetta poltroncina verde dondola convulsamente la gamba facendo oscillare su e giù il piede sinistro...
Serena indossa una felpona rosa lunga fino, quasi, alle ginocchia, ha i capelli completamente sconvolti e pare un poco stordita, esattamente come il sottoscritto, legge esi lamenta del tempo a Kunming...
La Beatrice decantando il fascino di un jazzista chiamato Carlo mantiene una tenuta piuttosto composta, quasi seria, è sicuramente la meno rincoglionita del gruppo...
Silvia maschera la sua noia portandosi le mani alla bocca e tenendo le maniche del suo golf azzurro in tirare come fanno le ragazze negli shojo manga...ride...e guarda il suo pessimo succo di frutta...
Viola silenziosa scruta un'austera guida della Cina, cosa questa che pare inquietarla, si chiede quando finirà quest'attesa, sfoglia lentamente la guida appoggiata sui suoi jeans chiari, beve...
Irene è scomparsa, forse è andata a mangiare, o forse è al bagnoo...comunque ha il viso un po' stanco, stamattina portava i capelli raccolti a mò di ananasso, adesso li tiene sciolti, ritorna da non so dove,naso rosso sistema i suoi cosmetici...
Io scrivo con il mio fidato Mac...mi scappa pipì e voglio un caffè...ciao Italia ci vediamo tra un po', per adesso ti lascio ai tuoi cavilli e alle tue polemiche...
Tommaso Vienna